MARMAROLE
Bellissima roccia in MARMAROLE….. con la guida alpina del Gruppo Rocciatori Ragni Pieve di Cadore: Francesco Rigon. Francesco Rigon
Cadore Dolomiti
La CRODA BIANCA…il Cervino del Cadore
Enorme montagna delle Marmarole che ti da il benvenuto già salendo dalla pianura.
Quante volte ogni la guardo passando sulle strade dei nostri paesi..
Quante volte ci sono passato sotto sul sentiero che va dal Rif. Bajon al rif. Chiggiato e viceversa o magari passando sulle sue cengie..
“Aprire una via nuova li deve essere una figata” ho sempre pensato..
Be uno di quei giorni che vai per montagna senza molte idee in testa, mi son trovato a girare su per il Vallon del Froppa e ho visto sta specie di avancorpo (cosi credevo io)che era circa un terzo della parete sul
versante verso la Cresta d’Aieron.
Sotto una pioggia estiva,(con l’ombrello come il peggiore degli alpinisti della domenica) mi son messo a cercare una linea di salita che comprendesse una via accettabilmente interessante e con roccia buona.
Arrivato prima di questo pilastro, visto che la pioggia stava diventando temporale, mi sono riparato in un piccolo “Landro” che era perfettamente riparato e asciuttissimo.
Faccio per sedermi appoggiando la mano a terra senza vedere che c’era un CARDO stupendo, che come tutti sanno è bellissimo, forte e intoccabile appunto perché pieno di aculei, mi tiro su di scatto come fossi
saltato su una bomba, guardo il palmo ed era come fossero state tatuate due labbra da tante spine erano piantate.
Li ho pensato tra me e me ”ho anche già il nome della via, IL BACIO DEL CARDO devo proprio provar a aprire una linea su qua.”
Così rannicchiato tra ginocchia e mento.. ho aspettato che spiovesse, fatto due foto alla parete e son tornato verso casa progettando il da farsi.
In più viaggi e un po alla volta ho portato nel “Landro” il materiale che mi sarebbe servito per cominciare sto nuovo cantiere, assumendo per la manovalanza anche la mia nipotina Maria Dalla Fontana, cresciuta
anche lei tra queste montagne e adesso chirurgo veterinario in Gran Bretagna.
Con lei ho aperto il primo tiro e poi causa la batteria del trapano finita nel ghiaione, siamo scesi posticipando ancora la progressione della via.
In un’altra giornata scalando da solo ho aperto in auto sicura altri due tiri, e poi durante il raduno dei gruppi alpinistici delle dolomiti “Dolomia”(la quale organizzazione quest’anno era stato fatto dal Gruppo a cui
appartengo Gruppo Ragni di Pieve di Cadore) assieme a Mauro Devich un carissimo amico, nonché Guida Alpina del Ufficio Guide di Cortina D’Ampezzo e appartenente ai Caprioli di San Vito di Cadore, abbiamo
aperto altri 5 tiri.
Ci aspettavamo di finire quello che sembrava un avancorpo staccato dalla parete, ma arrivati ad una cengia e fatto un altro tiro abbiamo realizzato che quello che si vedeva dal sentiero era solo uno sperone e che la
parete dove stavamo salendo era integra e proseguiva per altri due terzi.
Finiti batterie e spit ci siamo calati con l’intento di tornare al più presto per continuare ma il maltempo e
poi il ghiaccio sulla strada per pian dei buoi ci hanno costretti a desistere.
Per ora pubblichiamo sti tiri, poi vediamo se a primavera troveremo la voglia e il tempo magari ci riserviamo
di continuare li dove abbiamo lasciato sta via che, senza pretese, potrebbe essere un bel passare una giornata in un ambiente favoloso.
Il nostro Ragno Gianmario Meneghin con l’Amico Mauro Devich
FENOMENO FRANCESCO RIGON IN MARMAROLE
“TUTTAVITA” TORRE LAURA – SPERONE SUD gruppo del Ciareido, Marmarole.
La Cruna dell’Ago
Gianmario Meneghin
La Cruna dell’Ago Qualche anno fa passando su per forcella Scodavacca,avevo visto una possibile bella linea sulla Cima Maddalena e da li a poco assieme a degli altri amici sempre del Gruppo Rocciatori “RAGNI”avevamo aperto “Generazioni”una bella vietta che abbiamo dedicato a un vecchio “Ragno”scomparso Lanfranco Cicci Cattel. Nei momenti di riposo durante l’apertura tra un tiro e l’altro guardavo l’Ago del Cridola dirimpettaio proprio della via che stavamo aprendo,e mi chiedevo quante vie,a parte la via Costacurta-Reginato,andassero su per quella parete di quasi 500 metri fino in cima. Dopo essermi informato sugli itinerari e aver scoperto che non c’erano altre vie che salissero il pinnacolo più bello del Cridola ho pensato di aprirne una nuova io. Cosi un pò alla volta ho cominciato a portare su alla base il materiale che mi sarebbe servito per aprire una via come e dove volevo io. Come,perché volevo aprire un itinerario con protezioni sicure,e dove,perché volevo cercare oltre alla linea logica anche la difficoltà sulla roccia migliore. Ho aperto i primi tiri da solo in auto sicura,mettendo una corda fissa per risalire nelle volte successive fino a dove ero arrivato nell’apertura,poi vedendo che da solo la cosa veniva tirata troppo per le lunghe mi sono fatto assicurare da degli amici che si sono generosamente alternati nelle varie volte che siamo saliti dal Rif. Padova fino a questa nuova creatura che pian piano stava crescendo. Domenica 14 Agosto 2016 con Christian Casanova abbiamo chiuso il conto. Avrei voluto fare una linea completamente nuova ma il diedro camino degli ultimi tiri era un opera d’arte naturale che non aveva bisogno di altro e visto che proprio sulla cima il sasso incastrato dove c’è la sosta di vetta crea un grosso foro proprio come il buco per far passare il filo negli aghi per cucire ,“La Cruna dell’Ago” mi sembrava il nome appropriato. Ringrazio chi è venuto con pazienza a condividere l’apertura di questa modesta via,Alessandro Marengon il nostro instancabile cyborg d’acciaio ,Giorgio Venturelli,Flavio Durigon compagno di mille avventure nonché uno dei miei migliori amici e la domenica finale, il fortissimo e simpaticissimo Christian Casanova l’alpinista ingegnere futura guida alpina che ha appena aperto una via molto dura con poche protezioni la “Via Marty” sulla bellissima parte Nord-Est del Mimoias. Un doveroso ringraziamento va anche a Paolo De Lorenzo e Barbara Super gestori del Rif.Padova che con la loro esperienza,ospitalità e cortesia sono sempre presenti e disponibili sia per alpinisti,escursionisti e soccorritori in uno dei rifugi meglio gestiti delle Dolomiti. Era tanto che volevo dedicare una via a mio padre e mio figlio… la Cruna del Ago è per loro.
Alessandro Marengon
Frostian con Ghin