Concatenamento alpinistico delle Marmarole Orientali
E’ la proposta alpinistica dell’estate cadorina. Non si tratta di una gara e neppure di
una dimostrazione tecnica. Non ci sono iscrizioni e neppure orari di partenza e ordini di
arrivo. L’invito è a compiere il CONCATENAMENTO ALPINISTICO ED ESCURSIONISTICO
delle Marmarole Orientali.
Cresta dei Bastioni
Due giovani del Gruppo Ragni di Pieve di Cadore, Alex Pivirotto di Calalzo e Giuliano Baracco di Valle di Cadore, hanno compiuto la non facile attraversata della Cresta dei Bastioni in invernale.
Partiti dalla Capanna Degli Alpini (1396 m.), i due Ragni sono saliti verso il Circolo di Vanedel sotto la Croda De Marchi, poi fino a quota 2700 m. della cresta, proseguendo per oltre 1000 metri lungo la cresta affilata fino alla Cima Bastioni Nord (2907 m.). Hanno poi raggiunto la cima Bastioni Sud (2926 m.) con bivacco appena sotto la cima. Il giorno successivo la discesa verso il bivacco Voltolina versante Nord, risalendo poi la forcella Vanedel per ridiscendere infine in Val D’Oten. L’itinerario fu aperto il 06/07/1890 dalla famosa Guida di Auronzo Pacifico Orsolina, con il cliente Darmstadter — che ne diede il nome — e il compagno Jstabler. La cresta, nonostante non presenti difficoltà elevate (3+), è paragonabile alle creste affilate delle occidentali (cosa rara in Dolomiti) acquistando difficoltà tecniche in condizioni invernali.
Amadablam 2007
La cima si trova nella valle del Khumbu Himal, nel Parco Nazionale Sagarmatha ed e’, per la sua forma slanciata, spesso paragonata al Cervino. La spedizione si e’ svolta nel mese di Ottobre 2007 in compagnia di alcuni amici e clienti che effettuavano un trekking lungo la valle del Khumbu con meta finale il campo base dell’Everest. Finito l’itinerario e rientrati a Namche Bazar, in quattro di loro hanno salito senza nessun campo intermedio la bella cima dell’Ama-Dablam.
Il giorno 25 ottobre Ferruccio Svaluto e Bertoldo Sara hanno hanno dominato dai 6812 mt. della vetta .
La salita non ha presentato difficoltà oggettive ed il tempo è stato ottimo come l’acclimatamento alla quota.
Antelao: I Crostoli di S.Lorenzo
In breve
Via | I crostoli di S. Lorenzo | Sviluppo | 350 metri |
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Cima | La Rocca | Ore | 6 ore |
Gruppo | Antelao | Grado massimo | 8 |
Data | 10/08/1995 | Versante | Sud |
Salitori
- Orfeo Da Via’
- Antonio Mereu
Attacco
Si inizia a salire “in conserva” (II e II+) per caratteristici gradoni per circa 300 metri (attacco).
Relazione tecnica
- Si sale sulla sinistra del pilastrino per un avancorpo facile fino a raggiungere una placca (spit di progressione) che si supera per esile fessura puntando poi a destra verso una bombatura. Sosta (20 m. di IV, V e VI+ 3 chiodi intermedi lasciati).
- Sempre per fessura, che qui diventa piu’ marcata, si sale per 15 m. con un’arrampicata molto atletica ed elegante (utile qualche friends) fino in sosta (20 m. di V+, VI+ e A0 (oppure VIII- ) 3 chiodi intermedi lasciati e 2 di sosta lasciati)
- Si prosegue ancora per fessura che dopo pochi metri si dirama in due direzioni: si segue quella di destra, poi per rocce lavorate dall’acqua si esce in vetta al pilastrino. Sosta (20 m. di V,VI+, IV+ e V; 1 chiodo intermedia lasciato, 2 chiodi di sosta lasciati).
Discesa
Dalla cima del pilastrino si punta al colletto che la congiunge con la cima principale de La Rocca. Si trova un primo camino dove, scendendo un metro, si trova uno spit di calata e con 50 metri (corda doppia) si e’ nuovamente alla base del pilastrino. Poi seguendo il percorso iniziale “in conserva” si raggiungono le ghiaie basali.
Note
Via moderna che si sviluppa su roccia stupenda, le soste e protezioni sono state lasciate. L’arrampicata su questa via offre emozioni da palestra pur essendo in quota.
Tofana di Rozes: Bye-bye friend
In breve
Via | Bye-bye friend | Sviluppo | 300 mt |
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Cima | Tofana di Rozes | Ore | 5 ore |
Gruppo | Tofane | Grado massimo | V |
Data | 04/06/1983 | Versante | Parete Sud |
Salitori
- Ferruccio Svaluto Moreolo
- Paolo Pompanin
Attacco
Sulla verticale della striscia nera presso un canalino detritico.
Orientamento generale
La via si sviluppa lungo l’evidente striscia nera che caratterizza la parete immediatamente a destra della via Eotvos-Dimai.
Relazione tecnica
- Seguire il bordo del canalino fino alla base di una difficile placca nera (40 m. di II).
- Salire lungo la placca fino ad una larga fessura e seguirla per un tratto (45 m. di III e IV).
- Continuare per la fessura e, prima che questa termini su una cengia, traversare a sinistra fino alla base della striscia nera sopra la cengia (40 m. di III+).
- Salire piu’ o meno verticalmente piegando leggerermente verso sinistra fino a raggiungere una cengia (45 m. di IV e V, un chiodo).
- Traversare sulla cengia verso sinistra e dove e’ piu’ facile salire fino sotto a delle placche gialle (30 m. di III).
- Proseguire lungo la striscia nera, obliquando leggermente verso destra (40 m. di IV e V).
- Superare un piccolo strapiombo e proseguire sempre lungo la striscia nera (35 m. di V e V+, un chiodo).
- Seguire sempre la striscia nera che in alto diventa fessura e poi camino, giungendo infine sulle facili rocce della via Eotvos-Dimai (40 m. di IV).
Note
Bella via su roccia ottima, consigliabile qualche chiodo e nuts.